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Piano Casa 2011: timeline secondo la legge n. 106/2011


E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 160 del 12 luglio 2011 la legge 12 luglio 2011, n. 106 [link a http://www.bosettiegatti.com/] di conversione, con modificazioni, del decreto legge 13 maggio 2011, n. 70, noto come ^Decreto Sviluppo^.  La time line del Piano Casa é stata quindi aggiornata secondo le nuove scadenze.

Link: http://www.studiospallino.it/materiali/timeline_dl70.htm.

Risorse: Decreto sviluppo: le misure per l'edilizia [14 maggio 2011, aggiornato il 13 luglio 2011]

Decreto sviluppo: timeline Piano Casa 2011


Il decreto legge n. 13 maggio 2011, n. 70, "Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia" contiene, ai commi da 9 a14 dell'articolo 5, norme finalizzate alla incentivazione, in via permanente, del patrimonio esistente attraverso la sua razionalizzazione e riqualificazione. La scansione temporale prevista dalle disposizioni per l'approvazione delle leggi regionali (60/120 giorni) é rappresentata nella timeline disponibile a questo indirizzo: http://www.studiospallino.it/materiali/timeline_dl70.htm.

Abusi edilizi: la sanzione pecuniaria in luogo della demolizione non sana l'intervento

Con sentenza n. 781/2011 resa in forma semplificata all'esito della camera di consiglio (art. 60 Codice processo amministrativo), la sezione II del TAR Veneto ha escluso dalla applicabilità del ^Piano Casa^ Veneto (legge regionale n. 14 del 2009) gli interventi abusivi per i quali l'amministrazione ha optato per la  sanzione pecuniaria in luogo della demolizione, ai sensi degli articoli 33 (Interventi di ristrutturazione edilizia in assenza di permesso di costruire o in totale difformità), comma 2, e 34 (Interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire), comma 2, del Testo Unico dell'Edilizia (D.P.R. 380/2001).

Decreto sviluppo: le misure per l'edilizia

In attesa del testo definitivo - la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prevista per giovedì 12 maggio 2011 - é certamente interessante leggere il testo della bozza definitiva del cd. ^Decreto Sviluppo^, che all'articolo 5 (Costruzioni private) tratta degli aspetti relativi all'edilizia. L'obiettivo é enunciato nelle premesse del testo ed é quello di "liberalizzare le costruzioni private".

Piano Casa: il ^volume esistente^ é quello fisicamente riscontrabile, non quello assentibile secondo lo strumento urbanistico

Con sentenza n. 1840 depositata il 14 giugno 2010 il TAR Lombardia, Milano, sezione II, ha fissato il principio secondo cui con l'espressione “volume esistente” contenuta nella legge regione Lombardia 16 luglio 2009 n. 13 (cd. Piano Casa) non può che intendersi il volume fisicamente riscontrabile al momento della presentazione della d.i.a. (cd. volumetria di piano), e non la volumetria massima realizzabile in base all’indice di edificabilità fondiaria stabilito dallo strumento urbanistico. Un'interpretazione estensiva della norma regionale nel senso invocato dallo stesso Comune interessato (Segrate) in una sua circolare interpretativa, non soltanto, afferma il TAR, sarebbe in contrasto col tenore letterale della norma, e dunque col criterio cardine di ogni operazione ermeneutica, ma anche con la ratio della normativa in esame, che non intende in nulla sovrapporsi d’autorità al pianificatore comunale "attribuendo indiscriminatamente volumetrie ulteriori rispetto a quelle previste dagli strumenti urbanistici locali".

La sentenza n. 1840/2010 del TAR Lombardia é disponibile sul sito del TAR all'indirizzo http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Milano/Sezione%202/2010/201001220/Provvedimenti/201001840_20.XML

Piano Casa Lombardia: primi ricorsi.

Da http://www.sateliosnews.it/

Aler ricorre in Tribunale. Il Comune ci danneggia
Giovedì 07 Gennaio 2010 10:16

Varese, la riduzione delle aree verdi utilizzabili per edilizia popolare scatena la guerra dentro il PdL.

VARESE - Centotrentacinquemila metri cubi di cemento, vetri e tetti. E’ la cubatura che Aler – l’azienda di edilizia popolare – poteva realizzare in base alla normativa regionale se il Comune di Varese non avesse ristretto, con propria delibera, la percentuale di spazio verde disponibile per nuove costruzioni.

Una decisione – quella comunale – che ha scatenato le ire della stessa Aler che ha fatto ricorso al Tar, il Tribunale amministrativo regionale, per ottenerne l’annullamento. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. E che ha messo in evidenza come i rapporti fra palazzo Estense e Azienda siano ormai ai ferri corti.

Tutto nasce da una decisione dell’amministrazione comunale varesina che riduce dal 40% al 5% la percentuale di terreno verde disponibile per l’edilizia abitativa.

Il 40 per cento, nell’ambito del piano casa, l’aveva fissato la Regione. Varese, ritenendo troppo alto il valore, tanto da mettere a rischio le ultime aree verdi del territorio comunale, aveva fissato un limite ben più restrittivo.

Paolo Galli, area PdL e presidente di Aler, non ha perso tempo, inoltrando ricorso al Tar. E così la ruggine che già covava è diventata scontro aperto.

A sostenere a spada tratta la scelta della Giunta è Fabio Binelli, ex segretario cittadino leghista e assessore all’urbanistica. Scelta ragionevole, secondo Binelli, perché in altro caso, le ultime porzioni di verde varesino sarebbero finite in pasto alle operazioni immobiliari. Ipotesi che fa inorridire la Lega. Ma che crea anche un caso politico.

Un caso, perché Galli è considerato uomo del Popolo della Libertà. E non solo. Caso politico lo diventa dal momento in cui il presidente dell’Azienda decide – pare senza ascoltare neppure il Consiglio di amministrazione – di proporre ricorso al Tribunale amministrativo della Lombardia contestando la legittimità del ricorso del Comune. A sostenere la motivazione del ricorso, la considerazione che la decisione del Comune finisce per provocare danni materiali enormi ad Aler stessa.

Nella battaglia, una volta tanto, Binelli non resta solo. Si schiera con l’assessore il sindaco, Fontana, ma contro Paolo Galli, si schiera anche il vertice del Popolo della Libertà. Perché – spiegano dal centrodestra – i vincoli decisi dalla Giunta sono stati approvati anche in Consiglio con un voto pressoché unanime.

Sarà. Ma intanto Paolo Galli il ricorso l’ha presentato. Perché – sostiene in buona sostanza il presidente Aler varesino – la decisione della Giunta e il voto del Consiglio rappresentano un danno economico per l’Ente.

Chi ha ragione? Ai posteri, anzi, al Tar, la (ardua) sentenza. Intanto dall’assessore all’Urbanistica arriva una richiesta precisa. “Galli si dimetta”.
Marcello Signorelli
Link all'articolo.

Nascondersi ai tempi di Internet: il sito della Regione Lombardia dedicato al Piano Casa.

La Regione Lombardia impedisce ai motori di ricerca di indicizzare le pagine di un suo sito. Nella fattispecie, quello dedicato al Piano Casa (rilancioedilizia). L'articolo, pubblicato su webimpossibile.net, esplora una possibile ragione: cambiare idea senza avvisare il cittadino. Di seguito uno stralcio delle conclusioni:
Non c'è da vergognarsi a cambiare idea ogni giorno, ammoniva Dino Segre, a condizione di avere delle idee di ricambio. Escludere un sito istituzionale dai motori di ricerca per riservarsi il diritto di cambiare idea senza dar conto del perchè, non soltanto ripropone l'equivalenza cittadino=suddito ma, soprattutto, mina alla radice l'attendibilità stessa delle idee, vecchie e nuove. Nel caso della Regione Lombardia spiegare perchè si è cambiata idea può, e molto, aiutare l'utente a crescere nella comprensione delle leggi. Sempre che non si sia convinti, in una sorta di Controriforma del diritto, che le leggi siano qualche cosa di difficile da interpretare e che il popolo non possieda la capacità di intenderle.
Link: http://www.webimpossibile.net/09/1.12.09.htm
Data: 1 dicembre 2009
Autore: Lorenzo Spallino

Piano Casa Regione Lombardia: primi interrogativi

Il 10 settembre 2009 questo studio ha organizzato un incontro finalizzato all'analisi della legge n. 13 del 2009 della Regione Lombardia, con particolare riferimento alla sua implementazione presso le amministrazioni locali. Sono disponibili le indicazioni emerse in ordine ad alcuni interrogativi sollevati dai partecipanti, senza alcuna pretesa di esaustività e con riserva di implementazione.

Link: Piano Casa Regione Lombardia: primi interrogativi

Indice quesiti
  1. Le distanze minime previste dal Codice Civile e dagli strumenti urbanistici comunali devono essere rispettate dagli interventi di cui alla l.r. 13/09? In particolare devono essere rispettate eventuali distanze dal confine prescritte dagli strumenti urbanistici comunali?
  2. Cosa si intende per deroghe alle previsioni ^quantitative^ degli strumenti urbanistici comunali?
  3. Come si calcola il volume esistente ai fini dell’applicazione dell’art. 3 c. 1 della l.r. 13/09? Ovvero per ^volume esistente^ di cui al citato articolo si deve intendere il volume reale ed effettivo oppure il volume calcolato secondo la normativa tecnica degli strumenti urbanistici comunali?
  4. Visto il disposto dell’art. 5, c. 6, della l.r. 13/09, possono i Comuni escludere dall’applicazione della legge intere zone soggette ad un determinato piano attuativo?
  5. Gli interventi di ampliamento previsti dalla l.r. 13/09 sono cumulabili con quelli per il recupero dei sottotetti di cui alla l.r. 12/05?
  6. Ai sensi dell’art. 5 c. 6 della l.r. 13/09 i Comuni possono fornire prescrizioni circa le modalità di applicazione della legge 13 con riferimento alla necessità di reperimento di spazi per parcheggi pertinenziali e a verde. E’ possibile che il Comune, in forza di tale disposizione, fornisca prescrizioni anche di ordine quantitativo?
  7. Cosa si intende per ^proprietario^ ai fini dell’applicazione dell’art. 2 c. 2 della l.r. 13/09? Nelle aree destinate all'agricoltura (art. 2, comma 2, l.r. 13/09) il proprietario del fondo, anche se non è o non è più imprenditore agricolo, può chiedere il cambio di destinazione d'uso e recuperare a fini residenziali e per utilizzo personale un edificio inutilizzato all'interno del fondo?
  8. Cosa si intende per ^edifici ultimati alla data del 31 marzo 2005^?
  9. Ai sensi dell’art. 3 c. 5 della l.r. 13/09 “E' ammessa, nei limiti quantitativi e alle condizioni di cui al comma 3, primo periodo, la sostituzione di edifici industriali e artigianali esistenti nelle aree classificate nello strumento urbanistico comunale a specifica destinazione produttiva secondaria, se individuate dai comuni, con motivata deliberazione, entro il termine perentorio del 15 ottobre 2009”. Ma cosa succede se il Comune non adotta alcuna deliberazione?
  10. Gli interventi previsti dalla l.r. 13/09 possono essere realizzati anche in assenza di un piano attuativo?
  11. Le amministrazioni locali possono confermare i contributi come vigenti, senza riduzioni?
  12. Le amministrazioni locali possono escludere (o limitare percentualmente) determinate tipologie applicative della l.r. 13?
Link: http://www.studiospallino.it/interventi/pianocasalombardia.htm

Piano Casa Regione Lombardia: rilasciati i criteri attuativi

Nel sito che la Regione Lombardia ha approntato specificamente per la legge 13 del 2009, sono disponibili i criteri attuativi rilasciati in attuazione dell'articolo 3, comma 6, e dell'articolo 6, comma 2, della legge regionale.

"Monitoraggio dei provvedimenti assunti dai comuni entro il termine del 15 ottobre 2009 in attuazione della l.r. 13/2009" - Decreto Dirigente U.O. n. 8114 del 4 agosto 2009 - Modalità di trasmissione e contenuti della comunicazione da parte dei Comuni relativa ai provvedimenti assunti per l'attuazione della legge (Art. 6, comma 2)."Determinazioni relative alla qualificazione degli insediamenti attraverso la realizzazione di spazi verdi (art.3, comma 6)" - D.G.R. n. 10134 del 7 agosto 2009 -Indicazioni generali per la realizzazione del "congruo equipaggiamento arboreo" che consente, in caso di sostituzione di edificio, di elevare il bonus volumetrico al 35%.
Altro materiale:
Fonte: http://www.rilancioedilizia.regione.lombardia.it

Risorse: Piano Casa della Regione Lombardia: primi interrogativi [14.9.09]

10 settembre 2009: incontro di studio sul Piano casa Regione Lombardia

Con legge 16 luglio 2009 n. 13 la Regione Lombardia ha approvato il Piano Casa regionale ("Azioni straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio ed urbanistico della Lombardia").

L'incontro, riservato ai clienti dello studio, ha per oggetto l'analisi della l.r. 13/2009 e la sua implementazione presso le amministrazioni locali, e si terrà Giovedì 10 settembre 2009 - con inizio alle ore 15,00 e termine alle 17:00 - presso la Sala riunioni degli Ordine degli avvocati, palazzo di Giustizia di Como (largo Spallino), piano 1^.

La partecipazione all'incontro è gratuita. È necessario iscriversi via email all'indirizzo news @ studiospallino.it, indicando:
  • numero e nominativo dei partecipanti;
  • ente o studio professionale di riferimento.
Scheda dell'incontro e materiali

Approvato il Piano Casa della Regione Lombardia

Azioni straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio ed urbanistico della Lombardia, legge 16 luglio 2009 n. 13. Il testo pubblicato sul BURL del 17 luglio 2009, II suppl. ord., è disponibile a questo indirizzo:
Risorse:

Piano casa: testo del progetto di legge della Regione Lombardia

Nella seduta del 3 giugno 2009 la Giunta Regionale della Lombardia ha licenziato il progetto di ^Piano casa^, che passa adesso in commissione prima di giungere in aula. Secondo le previsioni dell'accordo Stato - Regioni del 1° aprile 2009, la legge regionale dovrà essere approvata entro il 30 giugno 2009, ossia novanta giorni dalla conferenza unificata.

Risorse:
Testo definitivo approvato il 14 luglio 2009:
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