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Diniego di autorizzazione paesaggistica: si impugna il provvedimento finale in uno con il parere e il contributo unificato è uno solo.

Il Consiglio di Stato specifica che, nel caso di rigetto di domanda volta ad ottenere il rilascio di autorizzazione paesaggistica, non vi è obbligo di impugnare autonomamente il parere della Soprintendenza. Questi va invece impugnato in uno con il provvedimento definitivo dell'ente locale titolare della delega, versando un solo contributo unificato.

Con sentenza n. 4369 del 18/09/2017, la sezione VI del Consiglio di Stato si è pronunciata in un ricorso finalizzato a contestare il parere paesaggistico negativo opposto in sede di rilascio di permesso di costruire, per l'esecuzione di opere di adeguamento funzionale e per la sistemazione esterna di un fabbricato.

Avverso l’atto della Soprintendenza l'interessata aveva proposto ricorso giurisdizionale innanzi al TAR Salerno, il quale con la sentenza n. 1575 del 16 settembre 2011, ha respinto tutte le questioni di merito, senza pronunciarsi su quelle procedimentali.

Ha appellato quindi l'interessata.

La Sezione rileva che, sulla base dei consolidati principi processuali da tempo affermati, è inammissibile il ricorso proposto contro un parere – ancorché esso sia vincolante – quando non sia impugnato anche l’atto conclusivo del procedimento e tale principio trova applicazione anche quando si tratti del procedimento disciplinato dall’art. 146 del codice approvato con il Dlg 42/2004 (Cons. St., VI, 18 luglio 2017, n. 3523, § 6).

Costituisce infatti ius singularis, non suscettibile di applicazione analogica, la disposizione che, in deroga al principio generale, preveda l’immediata impugnabilità di un parere, come previsto ad es. dall’art. 211, comma 1, del d.lg. n. 50 del 2016, come modificato dal d.lg. n. 56 del 2017 (Cons. St., VI, 12 settembre 2017, n. 4315, § 8.2.).

Il che a dire – nel caso di rigetto dell’istanza di autorizzazione paesaggistica – vi è l’onere di impugnare congiuntamente l’atto comunale conclusivo del procedimento e il parere negativo presupposto (con il versamento per una sola volta del contributo unificato), mentre non vi è l’onere di impugnare immediatamente il parere negativo e successivamente l’atto conclusivo del procedimento (il che comporterebbe, in ipotesi, il versamento per due volte del CU stesso).

La  sentenza 18/09/2017 n. 4369 della sezione VI del Consiglio di Stato è disponibile sul sito della Giustizia Amministrativa a questo indirizzo.

Appalti pubblici: profili applicativi del rito "superspeciale"

Con sentenza 25 novembre 2016, n. 4994, il Consiglio di Stato (sez. III) delinea i profili applicativi del nuovo rito c.d. "superspeciale" introdotto dall'art. 204 del D.lgs. 50/2016 (c.d. nuovo Codice dei contratti pubblici), in particolare limitandone l'applicabilità alle gare bandite successivamente all'entrata in vigore del nuovo Codice.

Presupposti della class action nei confronti della Pubblica Amministrazione

Con sentenza 15 settembre 2016, n. 2175 il T.A.R. Palermo, chiamato ad esprimersi sul ricorso promosso da un gruppo di tassisti siciliani nei confronti della Regione, chiarisce i presupposti di ammissibilità della class action nei confronti della P.A. e i profili giurisdizionali in tema di concessioni di servizi.

ANAC: il parere non vincolante è impugnabile in uno con il provvedimento conformativo

Il parere reso da ANAC su richiesta della stazione appaltante è impugnabile dall'affidatario di opera pubblica nel momento in cui l'amministrazione lo fa proprio.

Codice del processo amministrativo: aggiornata la tabella riepilogativa dei termini

A seguito dell'entrata in vigore del D. Lgs. 18 aprile 2016 n. 50 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19 aprile 2016, n. 91 serie ordinaria) - il cui articolo 204 comma 1 ha apportato modifiche al testo dell'articolo 120 del Codice del processo amministrativo (Decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104) -   è stata aggiornata la tabella riepilogativa dei termini del processo amministrativo presente sul sito internet dello Studio,

La tabella aggiornata è disponibile al seguente indirizzo:
http://www.studiospallino.it/materiali/codice_termini.htm

Giustizia amministrativa: è online il nuovo sito

Il Segretariato generale della Giustizia amministrativa comunica che, dal 26 novembre 2014, è in linea il nuovo Sito istituzionale (www.giustizia-amministrativa.it), rinnovato nella grafica e dotato di un Portale Internet unico nel quale sono esposti documenti e servizi relativi alla Giustizia Amministrativa.

Il rinnovo del sito ha comportato la cancellazione, in questi giorni, del portale precedente, senza alcuna cautela in ordine ai contenuti ad esso linkati.

Per questo motivo segnaliamo che nessuna della decisioni linkate nei post sino ad oggi pubblicati da questo come da altri siti è più raggiungibile.

Segnaliamo anche un problema di visualizzazione con Google Chrome, che omette la porzione del menu di destra (Attività istituzionale) dedicata a:
  • Consiglio di Stato
  • Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana
  • Tribunali amministrativi regionali

Variante al P.R.G.: il promissario acquirente non è legittimato ad impugnare.

Avv. Alice Galbiati
Con pronuncia n. 1592 depositata il 18 giugno 2014 il T.A.R. Lombardia dichiara inammissibile per carenza di legittimazione il ricorso di una società, promissaria acquirente di immobili da costruire in attuazione di un P.I.I., proposto, in via principale, avverso la delibera comunale modificativa del Programma di intervento, e, con motivi aggiunti, avverso i titoli edilizi rilasciati dall'A.C. a seguito della modifica.

Consiglio di Stato: mancata produzione del provvedimento impugnato

Avv. Lorenzo Spallino
Con sentenza n. 2820 depositata il 30 maggio 2014, la sezione sesta del Consiglio di Stato precisa che la mancata produzione del provvedimento impugnato da parte della p.a. ben può essere supplita in secondo grado, senza preclusione ai nova in sede di appello.
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