Il Consiglio dei Ministri ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 277 del 26 novembre 2016, Supplemento ordinario n. 52, il Decreto Legislativo n. 222 del 25 novembre 2016 (c.d. Decreto SCIA 2), recante norme di individuazione di procedimenti oggetto di autorizzazione, segnalazione certificata di inizio di attività (SCIA), silenzio assenso e comunicazione e di definizione dei regimi amministrativi applicabili a determinate attività e procedimenti, ai sensi dell’articolo 5 della legge 7 agosto 2015, n. 124.
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Decreto SCIA 2: le nuove regole per l'edilizia dall'11 dicembre 2016
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Alice Galbiati
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5:55 PM
venerdì 2 dicembre 2016
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Attività edilizia libera,
CIL,
CILA,
D.Lgs. 222/2016,
DIA,
Permesso di costruire,
SCIA,
Testo Unico Edilizia
Annullamento d'ufficio del titolo illegittimo: il termine dei 18 mesi rileva ai fini interpretativi anche se non applicabile retroattivamente
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Alice Galbiati
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8:00 AM
mercoledì 21 settembre 2016
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Affidamento del privato,
Annullamento d'ufficio,
Autotutela,
DIA,
L. 241/1990,
Termine ragionevole
Con sentenza n. 3762 del 9 giugno 2016 la Sezione VI del Consiglio di Stato si pronuncia sui presupposti dell'annullamento in autotutela alla luce del limite temporale di 18 mesi introdotto dal Decreto Sblocca Italia del 2014.
Autotutela: anche la SCIA può essere annullata
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Lorenzo Spallino
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10:18 AM
domenica 19 giugno 2016
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Autotutela,
DIA,
L. 241/1990,
SCIA
Con sentenza n. 287 depositata il 12 maggio 2016, il TAR Abruzzo, L'Aquila, interviene in materia di SCIA confermando che il decorso del termine di 30 giorni di cui all'art. 19 l. n. 241/1990 non impedisce l'intervento in autotutela dell'amministrazione, a condizione che siano rispettati i presupposti indicati dall'art. 21 nonies della stessa legge.
DIA: disponibile la modulistica unificata della Regione Lombardia
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Lorenzo Spallino
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4:02 PM
mercoledì 30 dicembre 2015
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CIL,
CILA,
DIA,
Modulistica,
Regione Lombardia
Con DGR n. 4601 del 17 dicembre 2015 la Giunta della Regione Lombardia ha rilasciato la modulistica unificata e standardizzata per la presentazione della denuncia di inizio attività alternativa al permesso di costruire (DIA).
SCIA e DIA: la revisione sollecitata dal terzo non sconta i limiti ante riforma dell'art. 19, commi 3/4, l. 241/1990
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Lorenzo Spallino
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7:20 AM
domenica 18 ottobre 2015
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Autotutela,
DIA,
L. 241/1990,
SCIA
Con sentenza n. 1038 del 12 ottobre 2015, il TAR Veneto, Sezione II, sottolinea la differenza di contenuti tra i poteri di annullamento di SCIA e DIA che l'art. 19 legge n. 241/1990 attribuisce all'A.C., e la revisione nell'ipotesi in cui sia un soggetto terzo a sollecitare l'azione dell'amministrazione.
DIA e poteri di autotutela della p.a.
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Fabrizio Donegani
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12:51 PM
lunedì 17 settembre 2012
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Abusi edilizi,
DIA
Con sentenza 3 settembre 2012 n. 1495 il T.A.R. Brescia si pronuncia in tema di DIA, ammettendo il potere di autotutela dell'ente pubblico sugli effetti della DIA anche una volta decorsi i 30 giorni assegnati all'amministrazione per la verifica dei presupposti e dei requisiti di legge della dichiarazione.
Nel caso di specie, dei privati presentano in Comune una DIA in sanatoria avente ad oggetto la realizzazione di una recinzione su un terreno di loro proprietà: decorsi trenta giorni dalla presentazione dell'istanza, senza alcun intervento da parte dell'amministrazione, si forma il silenzio-assenso sulla stessa. A distanza di molti anni dall'intervenuto silenzio-assenso, tuttavia, il terreno viene riconosciuto di proprietà comunale e l'amministrazione, conseguentemente, dichiara inefficace la DIA ed ordina la rimozione della recinzione, richiamandosi all'art. 35 D.P.R. 380/2001. I privati impugnarono questi provvedimenti perché ne fosse dichiarata l'illegittimità.
Nel caso di specie, dei privati presentano in Comune una DIA in sanatoria avente ad oggetto la realizzazione di una recinzione su un terreno di loro proprietà: decorsi trenta giorni dalla presentazione dell'istanza, senza alcun intervento da parte dell'amministrazione, si forma il silenzio-assenso sulla stessa. A distanza di molti anni dall'intervenuto silenzio-assenso, tuttavia, il terreno viene riconosciuto di proprietà comunale e l'amministrazione, conseguentemente, dichiara inefficace la DIA ed ordina la rimozione della recinzione, richiamandosi all'art. 35 D.P.R. 380/2001. I privati impugnarono questi provvedimenti perché ne fosse dichiarata l'illegittimità.
Abusi edilizi: non basta la segnalazione orale per attivare il silenzio dell'A.C.
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Jesus Cortinovis
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2:50 PM
martedì 10 luglio 2012
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Abusi edilizi,
DIA,
Sanzioni edilizie,
SCIA
Con sentenza n. 1075 del 12 aprile 2012, il T.A.R. Lombardia ha statuito che per reprimere un abuso edilizio, derivante da una D.I.A. o da una S.C.I.A., non è sufficiente una semplice segnalazione orale alla P.A. competente. E' invece necessario depositare una formale denuncia, munita degli elementi minimi (forma scritta, indicazione della lamentata illegittimità dell’intervento edilizio, richiesta di esercizio del potere/dovere di verifica e di eventuale repressione). In difetto, il silenzio dell'A.C. non è censurabile ai sensi dell'art. 31 c.p.a..
Semplificazione amministrativa per gli impianti di telecomunicazione: D.Lgs. n.259/2003 e SCIA
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Jesus Cortinovis
alle
4:02 AM
venerdì 1 giugno 2012
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Codice delle comunicazioni elettroniche,
DIA,
SCIA
Con sentenza breve n. 580 del 18 maggio 2012, la Sezione I del T.A.R. Piemonte si è occupata del tema della sostituzione, ad opera della Legge n. 122 del 2010, della denunzia di inizio attività, prevista nel Codice delle comunicazioni elettroniche (D.Lgs. n. 259/2003) relativamente ad alcune tipologie di impianti di telefonia, con la segnalazione certificata di inizio attività.
DIA: la Plenaria fa il punto sulla natura del silenzio e sulla tutela del terzo.
Con decisione n. 15 depositata il 29 luglio 2011, a firma Francesco Caringella, consigliere estensore, l'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato fissa defnitivamente i termini della questione relativa alla natura della Denuncia di Inizio Attività (DIA) affermando che al trascorre dei termini della DIA non consegue né un provvedimento a formazione tacita (silenzio assenso), né un provvedimento a fattispecie progressiva.
DIA: il Consiglio di Stato rimette all'Adunanza Plenaria la decisione sulla natura, avvertendo che quello che vale per la DIA potrebbe valere anche per la SCIA
Con ordinanza collegiale n. 14 depositata il 5 gennaio 2011 nel ricorso n. 2694/2009, la quarta sezione del Consiglio di Stato ha rimesso all'adunanza plenaria la decisione sulla natura della DIA, ossia se l'istituto vada qualificato come un provvedimento piuttosto che un atto di natura privata, con il dubbio - con riguardo a quest'ultima soluzione - se si tratti di un atto soggetto a azione di accertamento autonomo in ordine alla inesistenza dei presupposti per ritenere completata la fattispecie, piuttosto che a un evento che imporrebbe al terzo, che intenda opporsi all’intervento assentito, una volta decorsi i termini senza l’esercizio del potere inibitorio, di presentare istanza formale e eventualmente impugnare il successivo atto negativo dell’amministrazione o di agire avverso la successiva inerzia amministrativa (silenzio-rifiuto), sul modello del rimedio previsto attualmente dall’art. 31 CPA.
La grammatica ha la sua importanza. Anche nelle leggi. Il caso della SCIA.
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Lorenzo Spallino
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2:21 PM
lunedì 4 ottobre 2010
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DIA,
SCIA,
Scrittura delle leggi
In punto di morte Graham Greene creò un mistero irrisolvibile aggiungendo una virgola alla disposizione testamentaria che gli era stata presentata in bozza. Il legislatore italiano, nel sostituire la DIA (Dichiarazione di inizio attività) con la SCIA (Segnalazione di Inizio Attività), ha creato le condizioni perché - al di là degli ovvi problemi di connessione con la disciplina di settore (in primis, quella edilizia) - non sia assolutamente scontata l'interpretazione del primo comma dell'art. 19 legge n. 241 del 1990. Se l'interpretazione letterale fallisce, fortunatamente soccorre l’art. 12 delle preleggi che affianca a questa quella sistematica. Certo, c'è da chiedersi se sia corretto utilizzare un criterio ermeneutico per sopperire alle carenze linguistiche del legislatore.
L'articolo ^La grammatica ha la sua importanza. Anche nelle leggi. Il caso della SCIA^ é disponibile all'indirizzo http://www.studiospallino.it/interventi/scia.htm.
L'articolo ^La grammatica ha la sua importanza. Anche nelle leggi. Il caso della SCIA^ é disponibile all'indirizzo http://www.studiospallino.it/interventi/scia.htm.
SCIA: la posizione di ANCI Toscana
ANCI Toscana ha reso pubblica una argomentata nota sui rapporti tra SCIA e DIA (nota 16.09.2010). Si tratta - ad oggi - della migliore riflessione sulla materia, correttamente svolta a partire dai principi generali relativi alle successioni di leggi nel tempo. Per inciso, la nota, anteriore a quella del Ministero della Semplificazione, giunge a conclusioni del tutto diverse da quelle contenute nella nota ministeriale, pur affrontando i medesimi profili interpretativi. Il documento di ANCI Toscana é disponibile in formato PDF a questi indirizzi:
D.L. 40/2010: nasce la semi-dia?
Pubblicato da
Lorenzo Spallino
alle
10:18 AM
giovedì 6 maggio 2010
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DIA,
manutenzione straordinaria,
Testo Unico Edilizia
Nella seduta del 6 maggio 2010 la Camera ha votato la fiducia sull’approvazione del maxiemendamento del Governo per la conversione in legge del DL 40/2010 che, tra le altre cose, liberalizza alcuni interventi edilizi. Sono confermate le modifiche introdotte dalle commissioni Finanze e Attività produttive, note come emendamento Ventucci. Eliminata la previsione “salvo più restrittive disposizioni previste dalla disciplina regionale”, il legislatore ha esteso d'imperio la nuova procedura dell'articolo 6 del D.P.R. 380/2001 anche alle regioni che avessero già provveduto sul punto disponendo il ricorso alla d.i.a. (Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Val d’Aosta, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Campania e Sicilia). La nuova formulazione, più ampia e strutturata della previsione originaria d.l. 40/2010, introduce di fatto una nuova figura procedimentale per gli interventi elencati nel comma 2, sottoposti a ^comunicazione^, da trasmettersi anche per via telematica all'A.C. prima dell'avvio dei lavori.
DIA: il TAR Lombardia aderisce all'orientamento del Consiglio di Stato sull'impugnabilità.
Con sentenza breve n. 4886 del 23 ottobre 2009 la sezione seconda del TAR Lombardia, estensore Cattaneo, aderisce (finalmente) all'indirizzo inaugurato dalla sentenza n. 717/2009 della sezione quarta del Consiglio di Stato in punto impugnabilità delle denunce di inizio attività tramite azione dichiarativa. Pur riconoscendo che la d.i.a. è un atto di un soggetto privato e non di una pubblica amministrazione, che ne è invece destinataria, il TAR Lombardia dichiara di condividere la principale delle obiezioni volte alla tesi della non impugnabilità, ossia della irragionevole - ed incostituzionale - disparità di trattamento tra il terzo che si assuma leso da un permesso di costruire rispetto ad uno leso da una d.i.a..
L'alternativa che costringe il terzo - una volta decorso il termine per l'esercizio del potere inibitorio senza che la P.A. sia intervenuta - a chiedere all'amministrazione di porre in essere i provvedimenti di « autotutela » previsti, attivando, in caso di inerzia, il rimedio di cui all'art. 21-bis l. n. 1034 del 1971, limita fortemente gli ambiti di tutela.Ciò premesso, in accordo con il principio statuito nella decisione del Consiglio di Stato, nulla é innovato in ordine al termine per l'impugnativa:
L'azione di accertamento è da ritenersi sottoposta al generale termine di decadenza di sessanta giorni previsto per l'azione di annullamento, pena una illogica diversificazione degli strumenti di tutela di cui dispongono i terzi, a seconda che siano lesi da un permesso di costruire o da una dichiarazione di inizio attività.La decisione n. 4886/2009 del TAR Lombardia è scaricabile in formato pdf a questo indirizzo: www.studiospallino.it/doc/tar_milano_4886_2009.pdf.
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