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Sanatoria paesaggistica: no a ampliamenti, box, piscine e strade asfaltate

Con sentenza n. 586 del 1° giugno 2016 la sezione I del T.A.R. Basilicata, Potenza, interviene in materia di sanatoria paesaggistica, sposando l'interpretazione restrittiva data dalla Soprintendenza nella circolare n. 33 del 26 giugno 2009 (link) dell'art. 167 del D.Lgs. 42/2004, secondo cui l’autorizzazione paesaggistica in sanatoria non può essere rilasciata successivamente alla realizzazione, anche parziale, degli interventi, quando le opere realizzate abbiano determinato la creazione di superfici utili o volumi, ovvero l’aumento di quelli legittimamente realizzati.

Sanatoria paesaggistica e distanze ex art. 9 d.m. 1444/1968: la traslazione di volumi verso l'alto può non rilevare

La traslazione verso l’alto di volume esistente, se rileva come dato estetico, non costituisce ostacolo alla regolarizzazione ex art. 167 comma 4-a del Dlgs. 22 gennaio 2004 n. 42, qualora si accerti che la superficie e la volumetria utili non sono aumentate (o sono aumentate soltanto nella misura consentita dall’ampliamento).

Condono ambientale: non può servire per ottenere l'autorizzazione paesaggistica in sanatoria

Con sentenza 28 giugno 2016 n. 2843 la sesta sezione del Consiglio di Stato evidenzia che il parere di compatibilità paesaggistica rilasciato dalla Soprintendenza nell'ambito del c.d. condono ambientale rileva solo ai fini dell'estinzione del reato ambientale e non può essere invocato per il rilascio di autorizzazione paesaggistica in sanatoria, con la conseguenza che resta ferma l'applicazione delle sanzioni amministrative.

Autorizzazione paesaggistica: è perentorio il termine di 45 giorni per il parere della Soprintendenza

Richiamando quanto già affermato nelle sentenze n. 1561 del 15/03/2013 e n. 2136 del 27/04/2015, i giudici della sesta sezione di Palazzo Spada, con sentenza n. 4927/2015, depositata lo scorso 28 ottobre, hanno confermato che è perentorio il termine di 45 giorni, di cui al comma 5 dell’art. 146 del decreto legislativo n. 42/2004, per l'adozione del parere da parte della Soprintendenza. 

Riforma Madia: le nuove regole del silenzio assenso tra pubbliche amministrazioni

Il 28 agosto 2015 entra in vigore la legge 7 agosto 2015, n. 124 Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. (15G00138) (GU n.187 del 13-8-2015).

L'articolo 3 modifica la legge n. 241/1990 introducendo l’art. 17 bis, intitolato ^Silenzio assenso tra amministrazioni pubbliche e tra amministrazioni pubbliche e gestori di beni o servizi pubblici^, il quale dispone:

D.lgs. 42/2004: nozione di volume rilevante ai fini dell'autorizzazione paesaggistica

Confermando una linea interpretativa inaugurata con la circolare n. 33 del 26 giugno 2009 (link), il T.A.R Lombardia, sezione di Brescia, ribadisce che la nozione di ^volume^ può essere diversa nelle valutazioni urbanistiche e in quelle paesistiche. 

Pubbliche piazze: sono beni culturali senza necessità di specifica dichiarazione

Avv. Lorenzo Spallino
Con sentenza n. 5934 dell'1 dicembre 2014 la sezione sesta del Consiglio di Stato, riformando TAR Puglia, rafforza l'orientamento secondo cui le pubbliche piazze, vie, strade, e altri spazi urbani di interesse artistico o storico sono qualificabili come ‘beni culturali’ indipendentemente da una specifica dichiarazione di interesse storico-artistico.

Compatibilità paesaggistica: il parere tardivo della Soprintendenza perde la sua portata vincolante ma il Comune deve tenerne conto

Avv. Alice Galbiati
Con sentenza n. 2375 depositata il 18 settembre 2014, il T.A.R. Puglia Lecce si pronuncia in materia di accertamento della compatibilità paesaggistica in sanatoria ex artt. 167 e 181 D.Lgs. n. 42/2004, chiarendo le conseguenze giuridiche della mancata osservanza del termine perentorio nel rilascio del parere della Soprintendenza.

Condono paesistico: agisce in ambito penale ma non paralizza la sanzione amministrativa.

Avv. Lorenzo Spallino

Con sentenza n. 1508 depositata il 10 giugno 2014, la Sezione II del T.A.R. Lombardia, Milano, si pronuncia in materia di “condono paesistico” ex l. 308/2004, chiarendo come lo stesso produca effetti solo in ambito penale, non pregiudicando la sanzionabilità dell’abuso sotto il profilo amministrativo.


Sanzione pecuniaria art. 167 D.Lgs. 42/2004: non può essere commisurata al risparmio conseguito

Avv. Lorenzo Spallino

Con sentenza n. 1351 del 3 aprile 2014, il TAR Lombardia Milano si pronuncia in tema di commisurazione della sanzione conseguente all'accertamento di compatibilità paesaggistica ex art. 167, comma 5, D.Lgs. 42/2004, statuendo che (a) per determinare la sanzione occorre far riferimento al valore finale del bene che costituisce oggetto dell'abuso e non al risparmio conseguito per la mancata realizzazione degli interventi indicati nella domanda; (b) il mancato impatto sul paesaggio esclude che le difformità relative ad opere interne possano essere sanzionate.

Vincolo ambientale: l'esclusione di volumi e superfici dalla sanatoria paesaggistica non è tema che appartiene al diritto dell'Unione

Jesus Cortinovis
Per i giudici comunitari nessuna delle disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 42/2004 e ss.mm.ii. rientrano nell’ambito di applicazione del diritto dell’Unione Europea. Tali disposizioni non costituiscono, infatti, attuazione di norme del diritto dell’Unione, restando conseguentemente ai Giudici nazionali la verifica delle sanzioni relative agli abusi edilizi in zone sottoposte a vincolo paesaggistico.

Beni culturali: la dichiarazione di vincolo deve essere motivata e fondarsi su elementi obbiettivi

Anche il provvedimento scaturente dal procedimento di dichiarazione di interesse culturale di un immobile non sfugge al principio generalissimo della (corretta) motivazione degli atti amministrativi.

La sezione sesta del Consiglio di Stato, nella decisione 3 settembre 2013, n. 3092, fissa il principio secondo cui la dichiarazione di interesse storico di un immobile non solo deve essere motivata, ma deve anche basarsi su elementi oggettivi che ne illustrino uno specifico pregio o che ne attestino la valenza testimoniale ai fini vincolistici, supportati da adeguata istruttoria.
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